Ebbene si' : anche questa volta pronti a partire per un viaggio un po' diverso dai due precedenti. Questa volta eravamo in pochi: 3 moto 2 jeep ed un Daily 4x4. Come al solito il punto di ritrovo era il porto di Genova per l'imbarco sulla nave che ci avrebbe portato a Tunisi. Da Tunisi ci aspettava un lungo trasferimento di tre giorni su asfalto verso DJanet in Algeria.

Lungo la pista DJanet-Chifra troviamo i resti di una jeep dei giornalisti che seguivano la Parigi-Dakar di non so che anno. Nello stesso posto 3 settimane dopo il famoso Alberto Angela fu rapito per 2 giorni mentre stavano girando un documentario sul deserto.

Un lungo trasferimento (2400km) ci ha portato a DJanet dove ci aspettava l' ultima doccia per diversi giorni. Qui abbiamo svolto le formalità per uscire dall'Algeria... la particolarità è che le pratiche per entrare in Niger le avremmo fatte 400 km più a sud!. Nell' ostello nel quale abbiamo passato l' ultima notte in Algeria abbiamo incontrato strani personaggi che non avenvo problemi di lavoro stavano tranquillamente in giro per l' Africa per 3 o 4 mesi a svernare prima di rientrare in Europa.

All'arrivo a Chifra ci aspettano i militari Nigerini per le formalità di ingresso in Niger. Il capo dell'avamposto ci ha offerto di accamparci nel loro fortino... ma abbiamo preferito stare nei dintonri ma non dentro! Quella notte c' era Luna piena ed inizio a soffiare un fastidioso vento. Bivaccando all' aperto ricordo di essermi svegliato di notte con la sabbia che mi entrava ovunque! che incubo...

Prima di attraversare gli 800km di deserto del Tenerè facciamo rifornimento di benzina e Diesel... ci hanno quasi derubati ma non potevamo fare a meno di fare il pieno (e loro lo sapevano. In alcuni momenti il Tenerè è come un oceano  che non dà nessun punto di riferimento ed il GPS rappresenta una sicurezza senza il quale sarebbe difficile muoversi in sicurezza

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Durante l'attraversamento Roberto di è divertito a superare una duna in modo... esuberante!